danny
Utente di lunga data
Se è così si ribalta il sistema giudiziario italiano, è un corpo avulso dalla nostra impostazione più recente.Il caso particolare era solo per mostrare come si poteva avere interesse a denunciare un caso di stupro inesistente, perché se avessi enunciato solo il principio della vendetta si sarebbe detto che era un concetto teorico e astratto.
Il punto è che il consenso è già il fulcro della legge attuale solo che, attualmente, deve essere verificato in fase dibattimentale, se c'è un'accusa, partendo da una posizione agnostica: senza presupporre che ci sia stato ma anche senza presupporre che non ci sia stato.
La (proposta di) legge, cambia ciò. Cito dall'articolo di partenza del Corriere:
«Quante volte ho letto in una sentenza di primo grado "non ha opposto resistenza"» prosegue La Torre. «Ora in tribunale non si dovrà più dimostrare di aver opposto resistenza. Inserendo il consenso come elemento centrale, si tutela maggiormente la libertà e la dignità della persona, riconoscendo che anche l’incapacità di opporsi può essere indice di assenza di consenso. La cosa fondamentale da capire è che finalmente, con questo emendamento, si ribalta la prospettiva: non è più la vittima che deve provare di essersi rifiutata ma è la persona accusata che dovrà provare che a quel rapporto c'era consenso».
Il grassetto non è mio: è dell'articolo.
In definitiva, non si parte da una posizione agnostica, con un tribunale che deve verificare la fondatezza dell'accusa, con una presuzione di innocenza fino a quando non viene dimostrata la colpevolezza, che sarebbe un principio della costituzione italiana (art. 27), ma si ribalta la posizione: di fatto la persona accusata è considerata colpevole fino a quando non dimostra il contrario e l'onere della prova è su di lui.
Questo al netto dello shitstorm mediatico che coinvolge l'imputato e che gli stravolge la vita a prescindere dal fatto che sia innocente o colpevole.
Immaginare che questa impostazione della legge non presti il fianco ad interpretazioni volutamente in malafede piuttosto che casualmente erratiche lo trovo quantomeno ingenuo. Ritengo quindi verosimile un fiorire di "casi Assange" anche da noi. Casi che già non mancano, allo stato attuale, e che seppure possono essere liquidati con un "Finalmente tocca anche agli uomini.", come è stato fatto, in realtà nel lungo periodo nuocciono di più alle donne:
https://www.ilfattoquotidiano.it/20...-danno-alle-vere-vittime-di-violenza/2033874/
Non è che il Corriere ha interpretato anche lui male?
E' un dubbio.