Io leverei il "buono", e terrei semplicemente chi fa del suo meglio per avere (anche) mezzi, per potere fare del suo meglioIn quale modo definiamo un genitore un buon padre o una buona madre?
Non facciamolo in negativo però. Ovviamente chi picchia i figli o li abbandona... è fuori concorso.
Perché tutto questo gratifica anche te.Mi sento un buon genitore quando, nonostante la stanchezza di una giornata di lavoro, sono con loro in maniera attiva. Ascolto, spiego, discuto, insegno, scherzo, non perdo la pazienza.
Quando li aiuto, li incoraggio, ho voglia di fare delle cose insieme.
Quando riesco a tenere bene a mente il calendario delle visite mediche, degli appuntamenti a scuola, degli amici a casa.
Non consideravo proprio il lavoro tra le modalità di anteporre le proprie esigenze a quelle dei figli. Certamente potrebbe esserlo a scegliere un lavoro costantemente in trasferta, o marcatamente prolungato (parlo di orari che praticamente non ti consentono nemmeno di vederli, i figli) quando si hanno altre alternativeUn genitore deve insegnare ai figli prima di tutto a pensare con la propria testa e a non seguire il branco e poi a darsi da fare per raggiungere degli obiettivi ed essere autonomo, a mia figlia dico sempre che più cose da fare da sola e meno dipende dagli altri
Sull’ anteporre le esigenze dei figli alle nostre dico nì, se così fosse non si dovrebbe neanche lavorare, ma visto che di rendita non si campa qualcosa va sacrificato… Certo, se chi si sacrifica è sempre il figlio non va bene, ma neanche il genitore deve diventare martire e schiavo dei figli, Una sana via di mezzo mi sembra la cosa migliore
È un buon genitore colui che prova a soddisfare i bisogni, in primis spirituali, mentali e solo dopo materiali, di essere umani che hanno bisogno di essere accompagnati all'età adulta.In quale modo definiamo un genitore un buon padre o una buona madre?
Non facciamolo in negativo però. Ovviamente chi picchia i figli o li abbandona... è fuori concorso.
un genitore deve anche ritagliarsi i suoi spaziNon consideravo proprio il lavoro tra le modalità di anteporre le proprie esigenze a quelle dei figli. Certamente potrebbe esserlo a scegliere un lavoro costantemente in trasferta, o marcatamente prolungato (parlo di orari che praticamente non ti consentono nemmeno di vederli, i figli) quando si hanno altre alternative. Sul resto chiaro che se mi annullo fino al punto di diventare isterica non è un bene per nessuno
![]()
Vero.un genitore deve anche ritagliarsi i suoi spazi
Anche perché credo che si possano caricare i figli di troppe pressioni a far passare il messaggio che sono l’unica ragione di vita di un genitore
Un genitore deve essere una persona con tutte le sue sfaccettature, non un elettrodomesticoVero.
L'unica no, ma la più importante per me direi di sì. Ma concordo sul valore del sapersi ritagliare qualche spazio per sé
Non lo vedevo però in conflitto con l'anteporre le sue esigenze![]()
Basta non annullarsi, anche io prima di fare qualcosa penso prima a “sistemare” la bimbaVero.
L'unica no, ma la più importante per me direi di sì. Ma concordo sul valore del sapersi ritagliare qualche spazio per sé
Non lo vedevo però in conflitto con l'anteporre le sue esigenze![]()
Basta non annullarsi, anche io prima di fare qualcosa penso prima a “sistemare” la bimba
Sei (sarestiFare ciò che prescrive il codice civile,ossia:
educare
mantenere
assistere moralmente
garantire lo studio
assecondare le loro capacita, inclinazioni, aspirazioni
io e mia moglie ce lo siamo letti prima di far figli e questo stiamo facendo.
in aggiunta:
non facciamo alcun discorso sui questi valori di cui tutti parlano, tranne quando sono piccoli per dire loro che non si mordono gli altri bambini o puttanate simili.
abbiamo iniettato loro la convinzione, da prima possibile, che la famiglia è una comunità di persone a cui contribuire tutti in base alle proprie possibilità.
pertanto non vi è proprietà privata, tutto è di tutti, mutande comprese.
abbiamo inoltre spiegato loro che il papà e la mamma esistevano anche prima ed era una coppia, elemento ben separato dalla famiglia.
quindi si fanno cose di coppia che esulano dai figli, bambini o adulto che siano e tutti lo hanno capito.
non siamo amici dei nostri figli, c’è un ruolo gerarchico in famiglia e va rispettato.
gli amici se li cerchino fuori come noi a nostro tempo.
abbiamo affrontato da subito anche il tema economico,affinché tutti siano consapevoli delle entrate famigliari e soprattutto delle uscite.
quando non ce ne è non ce ne è per tutti e tutti devono rinunciare a qualcosa.
abbiamo instillato loro il desiderio che la casa e’ solo transizione, che il mondo e’ di tutti e che è importante abbandonino il nido per diventare autonomi il prima possibile.
papa‘ e mamma credono in loro ma non credono a tutto ciò che viene da loro, quindi poche prese per il culo.
affetto non manca.
dialogo nemmeno.
disciplina e passione nemmeno.
e per ora, un pizzico di culo.
il mio insegnante di ballo mi diceva sempre: il male viene da se, è il bene che si deve far venire.
Poi Bruni, come già ho scritto, va un po’ a culo, noi si fa il possibile ognuno in base a ciò che al momento gli sembra giusto ed ha studiato. Siamo solo l’anello di una catena e niente più.Sei (saresti) perfetto.
L’eredità la lasciamo comunque, basterebbe non lasciare l’urgenza di una psicoterapia.Penso che potremo definirci buoni genitori a lavoro ultimato, quando vedremo come si muoveranno i nostri figli da adulti nella vita di tutti i giorni...solo li avremo la riprova di avergli lasciato una nostra eredità che possa aiutarli ad affrontare la vita.
Appunto...solo con il tempo capiremo se abbiamo lasciato la giusta eredità ai nostri pargoliL’eredità la lasciamo comunque, basterebbe non lasciare l’urgenza di una psicoterapia.