ipazia
Utente disorientante (ma anche disorientata)
Non a caso raccontavo dello scambia siringhe: te andavi a dare le siringhe sterili e quegli imbecilli invece di usare le siringhe sterili lavavano quelle usate e se le scambiavano. Quelle sterili le rivendevano per far soldi per la roba.Tutto corretto.
All'atto pratico: io oggi come ieri sto prendendo il sole sul balcone. Ho davanti a me un piccolo parcheggio. I figli della vicina di sotto vanno avanti e indietro in monopattino mentre altri portano a spasso il cane, altri passeggiano e basta. Tutti più o meno si fermano a parlare di Coronarovirus perché più o meno tutti si conoscono tra loro. Eppure prima è passato il sindaco con la sua auto e il megafono per dire di stare a casa. Repubblica pubblica un video della Darsena dove c'è talmente tanta gente che penso sia un fake. Mi risponde uno della Polizia Locale che no, è stato girato ieri e che loro ricevono continuamente segnalazioni ma il sindaco di Milano ha messo in ferie i vigili e non possono intervenire.
Fa caldo e Fontana impone l'uso della mascherina ma non essendoci anche l'alternativa della sciarpa. Io ora sto sudando anche in mutande, in casa so già che a luglio si schiattera' senza aria condizionata e che sarà impensabile tenere a casa le persone quando già tutti di facevano il giretto al centro commerciale per godere del fresco, l'afa di Milano fa schiattare.
Poi c'è il problema del reddito, dell'economia e pian piano emergerà prepotente. E oltre a questo quello del sesso, dei fidanzati divisi, dei figli lontani, delle seconde case abbandonate a sé stesse, delle auto pagate e non ritirare nelle concessionarie chiuse, dei rogiti sospesi, dei traslochi, dei disoccupati...
E che cazzo.
Come puoi pensare di ridurre il danno e basta?
Roba da prenderli a calci nel culo.
La cosa è di molto diminuita quando han messo gli scambia siringhe automatici. (ed è stato il momento in cui una strategia di riduzione del danno ha iniziato timidamente a trasformarsi in cultura sociale)
Quindi chiunque avesse una siringa usata poteva scambiarla con una siringa sterile.
E il giro di scambio è andato scomparendo.
(non l'uso di scambiarsi la siringa. Ma già una sensibile diminuzione ha fatto la differenza nel tempo).
Il punto è che i comportamenti umani sono mobili.
Serve che vengano messi in atto per progredire e attuare ulteriori strategie, piuttosto che cambiare la strategia piuttosto che aggiungere o togliere.
Una politica seria di riduzione del danno non si occupa però solo della parte comportamentale.
Si occupa di interventi anche a livello politico, economico, sociale. Comunicativo.
E non si può agire solo di riduzione del danno, hai ragione, non per lungo tempo almeno.
Serve che mentre si riduce il danno, si sviluppino progetti e innovazioni negli altri campi.
Quindi serve che in modo multidisciplinare si creino spazi di confronto e collaborazione. Scambi di esperienze e raccolta di dati.
Quindi serve attivare un ventaglio di interventi. E non è per niente facile metterli in correlazione.
Fra l'altro in un sistema ampio come quello in cui viviamo, che si deve confrontare contemporaneamente verso l'interno e verso l'esterno.
Sono cose per cui serve tempo.
Anche se tempo non ce n'è. O meglio, sembra che non ce ne sia.
In realtà il tempo c'è.
Se viene ben utilizzato.
E intanto si resiste.
Non c'è alternativa eh.
Si attuano i migliori comportamenti possibili, sapendo benissimo che il rischio zero non esiste e che probabilmente nonostante i comportamenti adeguati non si è immuni (non al virus in sè, alla situazione).
Ci si attrezza mano a mano.
Questo periodo di distanziamento sarebbe bene usarlo per occuparsi di organizzarsi per i prossimi tempi.
Dallo stile di vita, ai consumi all'alimentazione. Per fare esempi scemi. Ma non troppo.
ti faccio un esempio scemo:
il bisogno di sicurezza. Imparare ora che c'è tempo a tenere pulita la casa nel modo che serve, stabilire protocolli per entrare e uscire di casa per quando si andrà a lavorare, individuare punti di riferimento per le necessità e costruire reti sociali di interscambio e collaborazione. Educare i ragazzini a quella che sarà la nuova didattica. E il nuovo stile di vita che gli verrà richiesto. Imparare a gestire le relazioni, anche quelle extra.
Andare in automatico su queste cose significa uscire dalla riduzione del danno nella propria intimità. E sapere di rientrare in un posto accogliente e sicuro in modo adeguato.
E guarda che sono cose già fatte.
Adesso è normale chiedere le analisi per le malattie sessualmente trasmissibili.
quando 20 anni fa chiedevo le analisi mi guardavano come se fossi una pazza furiosa!!
