'Cerchiamo di distinguere: da un lato abbiamo un piano di tregua, dall'altro quello di pace. Il primo ha un orizzonte limitato: come far finire, adesso, la guerra a Gaza e far tacere le armi. Il secondo comincia immediatamente dopo: si smette di sparare, e che si fa?
Sul piano di tregua sono più o meno tutti d'accordo. Contempla la liberazione degli ostaggi e la restituzione dei corpi di quelli nel frattempo morti, il cessate il fuoco, la resa e il disarmo di Hamas. Vi sono magari altri dettagli, ma su questi punti base sono pressoché tutti concordi (forse non l'Iran o lo Yemen, ma di questi ci interessa assai relativamente).
Poi c'è il piano di pace. Una volta raggiunto il cessate il fuoco, che si fa? Come viene governata Gaza e da chi? Da un comitato eterodiretto (piano Trump) o dall'ANP (piano arabo europeo)? L'ONU avrà un ruolo? L'autorità palestinese che fine farà? Si arriverà ad uno Stato palestinese? Su questo, sul piano di pace, il disaccordo è ampio.
I paesi islamici, e la stessa ANP, sul piano di tregua (diciamo così) sono d'accordo da quel dì, perché hanno firmato la Dichiarazione di New York. Quello che viene sbandierato come sostegno dei paesi islamici al piano di Trump è in realtà l'accettazione del piano di tregua che Trump non ha modificato sostanzialmente rispetto alla formulazione della Dichiarazione di New York. Dichiarazione che non ha firmato anche perché ci tiene da morire a passare per pacificatore mondiale a caccia di Nobel.
Quindi: i paesi islamici e l'ANP hanno accettato il piano Trump? No. Hanno accettato le condizioni, contenute anche in quel piano, per il cessate il fuoco immediato, cioè per il piano di tregua? Sì ma, come detto, le sostengono da tempo'