Non ci posso credere 2 - la vendetta

Alberto

Utente di lunga data
Certo che puoi! Trova un post qua dentro dove mi sono offeso o arrabbiato in qualche modo. Arrabbiarsi o soffrire per ciò che accade nel virtuale è caratteristica delle nuove generazioni che arrivano anche a gesti estremi per episodi di bullismo o mobbing virtuale. A me fregancazzo dell'attuale situazione geopolitica mondiale, figurati l'effetto che mi fa sentirmi dare del coione qua dentro. Prova a immaginarlo. L'importante è che dirmelo ti faccia sentire meglio. Perché questo si che è davvero importante! Ora mi scendo il caffè.
Beh dai… qui ti do ragione…. Ho provato diverse volte a rispondere “ pan per focaccia” alle tue provocazioni, ma hai sempre reagito con lo “sfottó”, lo scherzo e tanto humor.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Beh dai… qui ti do ragione…. Ho provato diverse volte a rispondere “ pan per focaccia” alle tue provocazioni, ma hai sempre reagito con lo “sfottó”, lo scherzo e tanto humor.
Se vuoi parlare seriamente o se vuoi scherzare o se vuoi dfancularmi a me sta bene tutto. Decidi tu.
 

Nonècomecredi

Utente di lunga data
Concordo, solo che non credo che dallo squilibrio relazionale, attraverso comportamenti palesi, si determinerebbe un calo di autostima, ma piuttosto che una bassa autostima di base genera mostri come il famoso sonno.. tanto più è bassa la mia autostima (che dipende da me e viene prima dell'altro che mi considera un ripiego o altro) quanto più avrò timore dell'abbandono e sarò portato a sopportare di essere un ripiego (teoria del piuttosto che niente, meglio piuttosto..) oltre ad altre mostruosità varie ed eventuali (tipo coppie aperte dove aperte sono solo le gambe di uno e l'altro fa finta di condividere per essere "avanti", ma tiene xanax, tavor, serenase ecc sempre sul comodino..)
Sono d'accordo sul fatto che la bassa autostima sia un qualcosa di base, e che non dipenda dall'altro. Però anche in persone che hanno autostima (e non mi riferisco a quelle con un ego smisurato, ma a persone bilanciate), possono sperimentare un calo di autostima di fronte a certi episodi. Se un partner, approfittando dei tuoi sentimenti, ha comportamenti svalutanti, allora si verifica un calo di autostima. Il punto è che il comportamento svalutante è subdolo, perché è graduale, e quindi tu non ti accorgi. All'inizio magari sono semplici affermazioni "innocue", possono apparire come confronto. Successivamente, diventano sempre peggio, con una gradualità che non ti accorgi. Ogni giorno perdi un pezzo di te, cambiano i tuoi comportamenti, i tuoi pensieri, il tuo sentire. Qui ci sono differenze:
a) la persona con autostima, molla questo tipo di partner, proprio perché ha bisogno di riprendersi la sua vita;
b) la persona che teme l'abbandono affonda lentamente, magari, come hai detto tu, "praticando la coppia aperta" ma in realtà accettando passivamente la situazione solo perché ha paura dell'abbandono.
La personalità di dimostra in situazioni difficili, e nel "coraggio" delle proprie scelte. Se vivessimo situazioni tranquille senza dubbi saremmo tutti forti. Diversamente è quando accadono queste cose che emergono le differenze: autostima= faccio le valigie ed ognuno per la sua strada; bassa autostima= spero che tu cambi, o ti accetto come sei perché non voglio mandare all'aria il nostro rapporto.
 

Nonècomecredi

Utente di lunga data
Il tuo giudizio sulle "coppie aperte" è grossolano e dimostra che non conosci questo mondo.
Credo che parmaletale abbia semplicemente rilevato di come molte coppie aperte lo siano solo da un lato. Magari un partner vorrebbe una relazione monogama, ma si accontenta di quello che c'è. Altre invece lo sono realmente.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Credo che parmaletale abbia semplicemente rilevato di come molte coppie aperte lo siano solo da un lato. Magari un partner vorrebbe una relazione monogama, ma si accontenta di quello che c'è. Altre invece lo sono realmente.
Resta il fatto che nel 2023, in Italia, nessun essere umano è obbligato a rimanere coniuge se si trova poi così male. Facile essere complici delle cause dei propri malesseri e poi lamentarsene. Si abbia almeno la buona creanza di non frignare visto che se ne è in parte responsabili.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Resta il fatto che nel 2023, in Italia, nessun essere umano è obbligato a rimanere coniuge se si trova poi così male. Facile essere complici delle cause dei propri malesseri e poi lamentarsene. Si abbia almeno la buona creanza di non frignare visto che se ne è in parte responsabili.
Condivido, anche se è un po' come dire che se uno si rovina sul lavoro perchè perde un pezzo in una macchina è in parte responsabile perchè magari ha accettato di lavorare in condizioni pietose in spregio alle più banali norme di sicurezza... ci sta anche questo eh..
 

Brunetta

Utente di lunga data
Condivido, anche se è un po' come dire che se uno si rovina sul lavoro perchè perde un pezzo in una macchina è in parte responsabile perchè magari ha accettato di lavorare in condizioni pietose in spregio alle più banali norme di sicurezza... ci sta anche questo eh..
In ogni relazione altrui bisognerebbe avere la prudenza di non criticare le persone e soprattutto la vittima, perché non conosciamo la storia di ognuno è come è arrivato a quel punto.
Se chiede qui o da amico si può cercare di fare capire la situazione è trovare le risorse per scegliere, così come si è capaci.
Schierarsi dalla parte di chi infierisce è un po’ vigliacco.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
Condivido, anche se è un po' come dire che se uno si rovina sul lavoro perchè perde un pezzo in una macchina è in parte responsabile perchè magari ha accettato di lavorare in condizioni pietose in spregio alle più banali norme di sicurezza... ci sta anche questo eh..
Ed io torno a ribadire: nel 2023 in Italia hai tutti gli strumenti per obbligare un datore di lavoro a mettersi a norma. Se lo fai è probabile tu venga licenziato se non lo fai ti rendi complice e quindi se ti fai male sapevi benissimo che entrare a pulire un cisterna senza le opportune protezione ti può uccidere per asfissia ad esempio. Se taci pur di mangiare, taci anche se è insipido o troppo saporito. Sono scelte. Anche se perdere un braccio sul lavoro non credo sia più invalidante di subire corna. Oppure si?
 

Pincopallino

Utente di lunga data
In ogni relazione altrui bisognerebbe avere la prudenza di non criticare le persone e soprattutto la vittima, perché non conosciamo la storia di ognuno è come è arrivato a quel punto.
Se chiede qui o da amico si può cercare di fare capire la situazione è trovare le risorse per scegliere, così come si è capaci.
Schierarsi dalla parte di chi infierisce è un po’ vigliacco.
Evitando anche di trasformarsi in psicologi della mutua però. 😉
 

Brunetta

Utente di lunga data
Evitando anche di trasformarsi in psicologi della mutua però. 😉
Magari essere psicologi della mutua!
Però ogni epoca usa gli strumenti che ha.
E ognuno di noi usa ciò che sa.
 

Brunetta

Utente di lunga data
O che pensa di sapere solo perché lo ha letto.
E come si può sapere senza leggere?
Però puoi sempre venire a casa mia e ti presto qualche libro. Leggere non fa diventare ciechi.
 

Pincopallino

Utente di lunga data
E come si può sapere senza leggere?
Però puoi sempre venire a casa mia e ti presto qualche libro. Leggere non fa diventare ciechi.
Leggere un libro di psicologia non ti trasforma in medico.
Resti quella di prima che ha letto un libro di psicologia.
Non hai dato esami, non hai fatto pratica con pazienti, non hai partecipato a eventi formativi con colleghi, hai solo letto un libro di psicologia.
 

ParmaLetale

Utente cornasubente per diritto divino
Ed io torno a ribadire: nel 2023 in Italia hai tutti gli strumenti per obbligare un datore di lavoro a mettersi a norma. Se lo fai è probabile tu venga licenziato se non lo fai ti rendi complice e quindi se ti fai male sapevi benissimo che entrare a pulire un cisterna senza le opportune protezione ti può uccidere per asfissia ad esempio. Se taci pur di mangiare, taci anche se è insipido o troppo saporito. Sono scelte. Anche se perdere un braccio sul lavoro non credo sia più invalidante di subire corna. Oppure si?
Infatti avevo scritto che "condivido"... poi hai detto giusto: "...hai tutti gli strumenti per obbligare un datore di lavoro a mettersi a norma. Se lo fai è probabile tu venga licenziato..", aggiungo che puoi anche dare le dimissioni senza dare spiegazioni e cercare di meglio...

Se siamo 2 morosini venire licenziato o dimettersi è solo uno sbattimento, ma in un matrimonio venire licenziato o dare le dimissioni, può significare: perdere la casa (conservando il mutuo), perdere la possibilità di vivere ogni giorno coi propri figli (da vedere a giorni assegnati secondo "diritto" di visita), restare se va bene con 500 euro/mese per vivere dopo aver pagato mutui e mantenimenti vari... certo non è invalidante come perdere un braccio.... e certo che sono scelte..
 

Brunetta

Utente di lunga data
Leggere un libro di psicologia non ti trasforma in medico.
Resti quella di prima che ha letto un libro di psicologia.
Non hai dato esami, non hai fatto pratica con pazienti, non hai partecipato a eventi formativi con colleghi, hai solo letto un libro di psicologia.
Infatti ho detto “magari psicologi della mutua”. Ma tu non sai cosa ho studiato io, quanti libri ho letto e se ho dato esami.
 

danny

Utente di lunga data
Infatti avevo scritto che "condivido"... poi hai detto giusto: "...hai tutti gli strumenti per obbligare un datore di lavoro a mettersi a norma. Se lo fai è probabile tu venga licenziato..", aggiungo che puoi anche dare le dimissioni senza dare spiegazioni e cercare di meglio...

Se siamo 2 morosini venire licenziato o dimettersi è solo uno sbattimento, ma in un matrimonio venire licenziato o dare le dimissioni, può significare: perdere la casa (conservando il mutuo), perdere la possibilità di vivere ogni giorno coi propri figli (da vedere a giorni assegnati secondo "diritto" di visita), restare se va bene con 500 euro/mese per vivere dopo aver pagato mutui e mantenimenti vari... certo non è invalidante come perdere un braccio.... e certo che sono scelte..
Diciamo che sono scelte comunque penalizzanti. Tra il venire licenziato e il rischio (che non è tangibile, è solo una probabilità) di un infortunio le persone solitamente scelgono il secondo, perché non è sicuro avvenga, anzi.
Noto che le persone non hanno la minima coscienza del concetto di rischio, in genere.
 
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