Ma nel momento in cui riesci a capire che a differenze di quell'uomo tu la pietra non la scagli, non stai automaticamente pensando di essere migliore di lui?Ma è perché sono capace di PENSARE questo e di DUBITARE che potrei invece essere come quell'uomo che le scaglia che sono diversa da quell'uomo, e non migliore né peggiore. E la biologia non c'entra un cazzo.
Sono in disaccordo, non fosse altro perchè sul comportamento umano è assolutamente necessario lasciar parlare anche la biologia ed ascoltare con attenzione quello che dice la scienza, senza ricavarne significati etici.Il concetto di "libero arbitrio" è figlio della cultura stoica e poi cristiana. Dubito che sia traducibile in arabo e sono certa che non è un concetto presente nel Corano.
Come diceva Falcor, biologia e cultura, 50 e 50. Non è insito nell'anima di NESSUN uomo biologicamente inteso il "libero arbitrio", così come non sono innati il senso di pietà, la compassione, l'empatia. Innato è -e nemmeno sempre- l'istinto di sopravvivenza, che spesso si esprime nella storia come istinto di sopraffazione del forte sul debole. Se noi siamo quello che siamo è perché la storia nostra, di noi occidentali, è stata gravida di sangue e insieme di capacità di AUTOCRITICA. Questa ci viene dalla filosofia greca. Nessun altra cultura nel mondo ha maturato questa capacità.
Da qui deriva il mio ribadire che non è affatto certo che a parità di istinto biologico (Falcor docet) nelle condizioni di un gruppo di uomini afghani con la stessa identica cultura di quegli uomini e di quelle comunità voi non avreste scagliato pietre contro quella donna.
Credere di essere alieni da altri uomini sulla Terra è uno degli ingressi che portano direttamente al razzismo. Il senso di superiorità dell'uomo occidentale, del resto, ha una storia millenaria, di cui perlatro faccio parte anche io. Non mi sottraggo al pensare che mi sento migliore, perché appunto so provare compassione, empatia, perché esercito il libero arbitrio e non scaglierei delle pietre su un inerme. Ma è perché sono capace di PENSARE questo e di DUBITARE che potrei invece essere come quell'uomo che le scaglia che sono diversa da quell'uomo, e non migliore né peggiore. E la biologia non c'entra un cazzo.
Ho scritto infatti "non mi sottraggo". Eh.Ma nel momento in cui riesci a capire che a differenze di quell'uomo tu la pietra non la scagli, non stai automaticamente pensando di essere migliore di lui?
Non che sia un pensiero sbagliato, scegliere di non lanciare fa una persona migliore senza se e senza ma.
In occidente nessuno sano di mente tirerebbe una pietra a quella donna. Qualcuno lo farebbe per vigliaccheria se si trovasse in Afganistan in quel momento. Qualche occidentale tirerebbe (ha tirato) pietre ai Rom. La donna, correva voce che fosse adultera (forse era dimostrato). I Rom corre voce che rubino e che nascondano i "compagni che sbagliano". Ora la diversa percezione della gravità del misfatto (adulterio, furto, rapimento di bimbi, infibulazione...) è culturale. La reazione del singolo alla violenza di gruppo è individuale (coscienza, genetica, ipotalamo, educazione, amigdala, fede, coscienza...)Ma nel momento in cui riesci a capire che a differenze di quell'uomo tu la pietra non la scagli, non stai automaticamente pensando di essere migliore di lui?
Non che sia un pensiero sbagliato, scegliere di non lanciare fa una persona migliore senza se e senza ma.
aspettaIl concetto di "libero arbitrio" è figlio della cultura stoica e poi cristiana. Dubito che sia traducibile in arabo e sono certa che non è un concetto presente nel Corano.
Come diceva Falcor, biologia e cultura, 50 e 50. Non è insito nell'anima di NESSUN uomo biologicamente inteso il "libero arbitrio", così come non sono innati il senso di pietà, la compassione, l'empatia. Innato è -e nemmeno sempre- l'istinto di sopravvivenza, che spesso si esprime nella storia come istinto di sopraffazione del forte sul debole. Se noi siamo quello che siamo è perché la storia nostra, di noi occidentali, è stata gravida di sangue e insieme di capacità di AUTOCRITICA. Questa ci viene dalla filosofia greca. Nessun altra cultura nel mondo ha maturato questa capacità.
Da qui deriva il mio ribadire che non è affatto certo che a parità di istinto biologico (Falcor docet) nelle condizioni di un gruppo di uomini afghani con la stessa identica cultura di quegli uomini e di quelle comunità voi non avreste scagliato pietre contro quella donna.
Credere di essere alieni da altri uomini sulla Terra è uno degli ingressi che portano direttamente al razzismo. Il senso di superiorità dell'uomo occidentale, del resto, ha una storia millenaria, di cui perlatro faccio parte anche io. Non mi sottraggo al pensare che mi sento migliore, perché appunto so provare compassione, empatia, perché esercito il libero arbitrio e non scaglierei delle pietre su un inerme. Ma è perché sono capace di PENSARE questo e di DUBITARE che potrei invece essere come quell'uomo che le scaglia che sono diversa da quell'uomo, e non migliore né peggiore. E la biologia non c'entra un cazzo.
Francamente affermare con tale decisione cosa sia innato e cosa no, quando nessuno è ancora in grado di rispondere con fatti inoppugnabili a tali domande, non ha alcun senso.Il concetto di "libero arbitrio" è figlio della cultura stoica e poi cristiana. Dubito che sia traducibile in arabo e sono certa che non è un concetto presente nel Corano.
Come diceva Falcor, biologia e cultura, 50 e 50. Non è insito nell'anima di NESSUN uomo biologicamente inteso il "libero arbitrio", così come non sono innati il senso di pietà, la compassione, l'empatia. Innato è -e nemmeno sempre- l'istinto di sopravvivenza, che spesso si esprime nella storia come istinto di sopraffazione del forte sul debole. Se noi siamo quello che siamo è perché la storia nostra, di noi occidentali, è stata gravida di sangue e insieme di capacità di AUTOCRITICA. Questa ci viene dalla filosofia greca. Nessun altra cultura nel mondo ha maturato questa capacità.
Da qui deriva il mio ribadire che non è affatto certo che a parità di istinto biologico (Falcor docet) nelle condizioni di un gruppo di uomini afghani con la stessa identica cultura di quegli uomini e di quelle comunità voi non avreste scagliato pietre contro quella donna.
Credere di essere alieni da altri uomini sulla Terra è uno degli ingressi che portano direttamente al razzismo. Il senso di superiorità dell'uomo occidentale, del resto, ha una storia millenaria, di cui perlatro faccio parte anche io. Non mi sottraggo al pensare che mi sento migliore, perché appunto so provare compassione, empatia, perché esercito il libero arbitrio e non scaglierei delle pietre su un inerme. Ma è perché sono capace di PENSARE questo e di DUBITARE che potrei invece essere come quell'uomo che le scaglia che sono diversa da quell'uomo, e non migliore né peggiore. E la biologia non c'entra un cazzo.
Il punto dolente, a mio parere, non è la disquisizione sui massimi sistemi, come fai giustamente notare. Il punto dolente (che a me duole) è la sicumera nell'affermare la propria estraneità sostanziale rispetto a un altro uomo. Ma vedo che scrivo a vuoto e la smettoFrancamente affermare con tale decisione cosa sia innato e cosa no, quando nessuno è ancora in grado di rispondere con fatti inoppugnabili a tali domande, non ha alcun senso.
Finchè la veicoli come una tua opinione, ok... ma darle una patente di oggettività è davvero curioso.
Non ha poi alcun senso continuare nella forzatura dello scambio di identità tra noi ed un afgano lanciatore di pietre... e non si tratta di sentirsi alieni agli altri esseri umani, quanto piuttosto di una presa d'atto che ogni identità di un essere è totalmente unica, non sovrapponibile, non sostituibile.
Mi ripeto, questo meccanicismo che ti fa vedere gli altri come equazioni con variabili sostituibili, diventa un labirinto in cui puoi solo perderti.
Ma è perché sono capace di PENSARE questo e di DUBITARE che potrei invece essere come quell'uomo che le scaglia che sono diversa da quell'uomo, e non migliore né peggiore. E la biologia non c'entra un cazzo.
Quel tuo dire nè migliore nè peggiore mi ha tratto in inganno, o almeno se così non fosse sarebbe una contraddizione in terminiHo scritto infatti "non mi sottraggo". Eh.
Che l'empatia sia innata o quantomeno acquisita molto presto in molte specie animali è palese. Le relazioni interspecifiche sono numerose e ben documentate in letteratura scientificaEd anche l'empatia e' innata, per questo esistono i neuroni specchio, poi pensare che la cultura occidentale, intrisa di individualismo all'ennesima potenza, generi piu' empatia delle altre e' un errore di forma e di sostanza
Allora dimmelo che lo fai apposta a levarmi le parole di boccaFrancamente affermare con tale decisione cosa sia innato e cosa no, quando nessuno è ancora in grado di rispondere con fatti inoppugnabili a tali domande, non ha alcun senso.
Finchè la veicoli come una tua opinione, ok... ma darle una patente di oggettività è davvero curioso.
Non ha poi alcun senso continuare nella forzatura dello scambio di identità tra noi ed un afgano lanciatore di pietre... e non si tratta di sentirsi alieni agli altri esseri umani, quanto piuttosto di una presa d'atto che ogni identità di un essere è totalmente unica, non sovrapponibile, non sostituibile.
Mi ripeto, questo meccanicismo che ti fa vedere gli altri come equazioni con variabili sostituibili, diventa un labirinto in cui puoi solo perderti.
Le parti in neretto potrebbero porre fine a questa annosa diatriba. Hai trovato con due piccole frasi la risposta più efficace a ciò che ci chiediamo da post e post, almeno secondo me. ChapeauIn occidente nessuno sano di mente tirerebbe una pietra a quella donna. Qualcuno lo farebbe per vigliaccheria se si trovasse in Afganistan in quel momento. Qualche occidentale tirerebbe (ha tirato) pietre ai Rom. La donna, correva voce che fosse adultera (forse era dimostrato). I Rom corre voce che rubino e che nascondano i "compagni che sbagliano". Ora la diversa percezione della gravità del misfatto (adulterio, furto, rapimento di bimbi, infibulazione...) è culturale. La reazione del singolo alla violenza di gruppo è individuale (coscienza, genetica, ipotalamo, educazione, amigdala, fede, coscienza...)
A cosa ti riferisci nello specifico con affermare estraneità a un altro uomo?Il punto dolente, a mio parere, non è la disquisizione sui massimi sistemi, come fai giustamente notare. Il punto dolente (che a me duole) è la sicumera nell'affermare la propria estraneità sostanziale rispetto a un altro uomo. Ma vedo che scrivo a vuoto e la smetto![]()
Non ho affatto detto questo... ho solo affermato la non sostituibilità, l'ho scritto abbastanza chiaramenteIl punto dolente, a mio parere, non è la disquisizione sui massimi sistemi, come fai giustamente notare. Il punto dolente (che a me duole) è la sicumera nell'affermare la propria estraneità sostanziale rispetto a un altro uomo. Ma vedo che scrivo a vuoto e la smetto![]()
Esatto! Infatti quello che negavo a Fantastica è proprio il non senso della "sostituibilitàAllora dimmelo che lo fai apposta a levarmi le parole di bocca
Lo studio dell'etologia e dei meccanismi innati nonostante i gran passi da gigante fatti è ancora lontana dal raggiungere molte risposte. Ma questo perché fondamentalmente molte di queste risposte son legate ad aspetti del nostro dna che non troveranno mai risposte. Poi ci sarebbe da fare tutta una considerazione che qui però non è il caso di fare. L'uomo è ancora soggetto alle leggi della natura? L'evoluzione "fisica" dell'uomo si è fermata a favore di quella "socio-culturale"?
Per migliaia di anni l'evoluzione dell'uomo è stata sinonimo di progresso fisico, e man mano che questo migliorava e con esso la capacità intellettiva, aumentava il livello "culturale". Poi si è arrivati all'epoca moderna e il progresso ha, di fatto, posto fine alla nostra evoluzione fisica. Ma l'evoluzione culturale continua e si diversifica su scala globale con una ramificazione che fa spavento. E assistiamo a lapidazioni e linciaggi chiedendoci come sia possibile che avvengano certe barbarie, trincerati dentro le nostre villette a schiera dai pratini perfetti e le siepi ben curate. Ma la mia domanda è, visto che è in atto il gioco dello scambio delle parti, siam sicuri che prendendo un afgano e ponendolo nella nostra villetta a schiera questo si adatterebbe ai dettami della cultura occidentale? Io penso di no, e allo stesso modo trovo riduttivo immaginare di metterci noi nei panni dell'afgano mentre impugna quella pietra maledetta.
Le parti in neretto potrebbero porre fine a questa annosa diatriba. Hai trovato con due piccole frasi la risposta più efficace a ciò che ci chiediamo da post e post, almeno secondo me. Chapeau![]()
Sono in disaccordo, non fosse altro perchè sul comportamento umano è assolutamente necessario lasciar parlare anche la biologia ed ascoltare con attenzione quello che dice la scienza, senza ricavarne significati etici.
Faccio un esempio: Tutte le specie di mammiferi in tenerissima età hanno alcune caratteristiche somatiche infantili che smorzano l'agressività degli adulti della specie e persino in iterazione intra specie, questo perchè? Perchè molte specie che hanno successo, inclusa la nostra fondano la sopravvivenza sui rapporti di società. E' insito provare identificazione per noi umani perchè lo dice la biologia. Sono proprio le culture che talvolta deformano questa tendenza, sembrerebbe. Affermare che questo appartiene solo a noi occidentali è vero razzismo culturale, inoltre faccio notare che più che dalla filosofia greca, che si occupava di definire il mondo che ci circonda, ci verrebbe semmai dalla tradizione giudaica, che tutt'altro è che occidentale.
Hai letto vero -Armi acciaio e malattie di Diamond - Che io definisco il libro più antirazzista che sia stato scritto ed è una pubblicazione scientifica.
Francamente, quando affermi che noi al posto degli afgani avremmo tirato le pietre, secondo me fai una operazione errata, non puoi affermarlo, e nemmeno escluderlo, è un discorso semplicemente inutile. E' come dire se la nonna avesse le ruote sarebbe una carriola.Io non mi sento meglio degli altri, anzi forse spesso mi sento peggiore, dico solo che quello che mi appartiene come sentimenti, come persona, appariene in modo più o meno sopito a tutti, e non trovo discorso sinceramente meno razzista di questo.
Sul libero arbitrio: I casi possono essere solo due: O esiste e noi siamo perciò responsabili delle nostre azioni, o non esiste perchè noi siamo in definitiva sono delle macchine complessissime, che rispondono a stimoli e input.
Non ci sono terze vie e pensare una cosa o l'altra e un "atto di fede" poichè nessuno - N e s s u n o - possiede delle risposte in proposito. Ognuno fa' come crede, ognuno faccia come crede. Io per me ho già scelto.
PS Mi viene difficile pensare che non esista perchè vedo nella realtà i frutti che porta l' impegno motivato dalle idee e dalla buona volontà, solo questo in fondo basterebbe.
Lo ho scritto pure io, e siamo in tre, (per quanto odio citarmi, al neretto).Esatto! Infatti quello che negavo a Fantastica è proprio il non senso della "sostituibilitàIo te lei l'afgano siamo enti complessi generati da una stratificazione dna+ambiente+esperienze+(x). In quest'ottica niente a meno senso che dire: se tu fossi stato lì avresti tirato quella pietra. Perchè se io fossi stato lì, non sarei più io, ma un altro uomo.
Tutti noi siamo il prodotto di infinite variabili ed incognite. Assolutamente unici, assolutamente irripetibili e mai sostituibili. Discussione interessante, grazie Falcor :up: E mi dispiace che lei non voglia più partecipare.
Infatti non ha offeso, e non mi sembra di aver scritto qualcosa che possa averglielo fatto pensare.Non penso che Fantastica volesse offendere. Penso che si riferisse piuttosto al imprevedibilità del essere umano perché da sempre l'equazione geni + ambiente ha un risultato imprevvedibile e per niente scontato... La psiche e i comportamenti sono tuttora i maggiori enigmi della scienza.
Parlavo in generale.Infatti non ha offeso, e non mi sembra di aver scritto qualcosa che possa averglielo fatto pensare.
Non voleva offendere, e non ha offeso... nemmeno in generale. Si parlava di esseri umani, non solo di uomini. Sulla crudeltà non c'è nessuna differenza di genere. Le donne al potere si comportano esattamente come noi.Parlavo in generale.
Quoto in particolare l'ultimo periodo. Più che la biologia,tirerei in ballo - inizialmente - il fondamentalismo religiosoIl concetto di "libero arbitrio" è figlio della cultura stoica e poi cristiana. Dubito che sia traducibile in arabo e sono certa che non è un concetto presente nel Corano.
Come diceva Falcor, biologia e cultura, 50 e 50. Non è insito nell'anima di NESSUN uomo biologicamente inteso il "libero arbitrio", così come non sono innati il senso di pietà, la compassione, l'empatia. Innato è -e nemmeno sempre- l'istinto di sopravvivenza, che spesso si esprime nella storia come istinto di sopraffazione del forte sul debole. Se noi siamo quello che siamo è perché la storia nostra, di noi occidentali, è stata gravida di sangue e insieme di capacità di AUTOCRITICA. Questa ci viene dalla filosofia greca. Nessun altra cultura nel mondo ha maturato questa capacità.
Da qui deriva il mio ribadire che non è affatto certo che a parità di istinto biologico (Falcor docet) nelle condizioni di un gruppo di uomini afghani con la stessa identica cultura di quegli uomini e di quelle comunità voi non avreste scagliato pietre contro quella donna.
Credere di essere alieni da altri uomini sulla Terra è uno degli ingressi che portano direttamente al razzismo. Il senso di superiorità dell'uomo occidentale, del resto, ha una storia millenaria, di cui perlatro faccio parte anche io. Non mi sottraggo al pensare che mi sento migliore, perché appunto so provare compassione, empatia, perché esercito il libero arbitrio e non scaglierei delle pietre su un inerme. Ma è perché sono capace di PENSARE questo e di DUBITARE che potrei invece essere come quell'uomo che le scaglia che sono diversa da quell'uomo, e non migliore né peggiore. E la biologia non c'entra un cazzo.