Una bella storia forte, non manca nemmeno lo smacco pubblico del quale sarebbe sempre preferibile farne a meno...anche quando si è del tutto immuni al giudizio altrui. Cosa più importante però, hai perso pure il lavoro per questo. Mi sembra abbastanza!
Con dovizia di particolari hai descritto l'aspetto, ma soprattutto la personalità, della Signora tutta tacchi e autoreggenti.
Hai ben raccontato tuo marito, valutandolo, giustamente, anche per il suo passato e vissuto.
E' davvero abbastanza.....per te.
Qual'è il problema?
Sei tu. Perchè in questo caso la patata bollente passa direttamente a te, alla persona che risulta essere, come spesso accade, l'unica più equilibrata e sana. Forse troppo responsabile per preoccuparsi di dover accompagnare pure suo marito alle sue sedute terapeutiche di un cervello probabilmente irrecuperabile.
Direi che questo thread ha parlato troppo di loro. Anche questo è abbastanza.
La tua situazione attuale è comprensibile, tutti qui capiscono di cosa stai parlando.
Ma tu, cosa ti fa paura veramente di tutto questo?
Senso di svuotamento e fallimento a parte, e tutte le conseguenze previste in un copione già visto.
Cosa ti attanaglia ora veramente? Devi essere egoista per capirlo.
Forse è il tuo futuro a spaventarti? Non sai cosa aspettarti?
Prova ad immaginarti fra 4,5 o 6 anni, quando, con le ferite perfettamente rimarginate e la tua banale storia altrettanto metabolizzata (avrei dovuto dire elaborata, ma non mi piace) ti ritroverai di fronte sempre lui, tuo marito.
Un uomo, con molta probabilità, lo stesso di prima, intellettualmente parlando, a dispetto delle sue sedute di terapia. Potrebbe essere addirittura peggiore di prima, di sicuro più vecchio di quanto lo è ora.
Per allora, credo di poterti dire che il tuo giudizio e il tuo metro di misura, saranno sicuramente mutati. Sicuramente tu non sarai vulnerabile e debole come in questo momento e starai guardando la tua storia da una prospettiva completamente diversa.
La tua storia ha una discriminante di non poco conto, è la tua età. La realtà è che sei tanto giovane da poterti permettere una soluzione tanto adeguata quanto drastica al problema. Forse, non permettere di sprecare i tuoi anni migliori, in questo caso, è un onere.
Prova a pensare che spesso le persone non cambiano.
Come potrebbe lui restituirti la serenità se non è in grado di curare il suo di equilibrio mentale?
Davvero, per me corri un solo rischio, quello di ritrovarti fra qualche anno a guardarlo in faccia e pensare: "avrei dovuto fare diversamente".
Hai motivi validi, non influenzati dal tuo stato attuale, per pensare di poter correre questo rischio?