Consenso

perplesso

Administrator
Staff Forum
Ma se lei è brilla e lui pure, lei può dire che non era in condizione di dare un consenso perché non era responsabile delle proprie azioni, perché invece lui è considerato responsabile delle sue azioni?
infatti il tema di molti processi sarà questo. con la considerazione che di solito da ubriaco perso è difficile anche scopare. diverso invece sarà per i cocainomani. ma lì è difficile sostenere che lo stato di alterazione non sia stato cercato, pensa al caso Genovese
 

perplesso

Administrator
Staff Forum
Peccato che fornire alcolici ai minori sia reato
Art. 689
Se volevo quella mamma finiva sotto processo.
L'omertà di cui ha goduto da parte delle altre mamme è stata vergognosa.
Tutte laureate e benestanti.
Lo stile di vita in questo caso è penalmente perseguibile, mentre l'andare a messa per ora no.
la colpa è tua che volevi che tua figlia frequentasse dei vampiri senza esserlo voi
 

Brunetta

Utente di lunga data

Brunetta

Utente di lunga data

danny

Utente di lunga data
Ma paura di cosa?
Obiettivamente esiste ormai un'ampia casistica di donne e uomini relativamente giovani con problemi relazionali.
Ho letto molti commenti sui social anche a proposito della castità e tanti, donne e uomini, la ritengono efficace per non avere problemi con l'altro sesso.
Una roba del genere 30 anni fa sarebbe stata impensabile, difatti la mia ma soprattutto la tua generazione non si rende conto del cambiamento in corso
Al di là della questione del consenso, di cui mi frega poco o niente, dato che è qualcosa di cui si parlava già nel 2011 ed è stato adottato già da altri paesi europei secondo gli standard classici ormai di questo Europa, il problema del nostro tempo è che oltre alla lotta di classe stiamo alimentando progressivamente la lotta di genere, con visibili conseguenze sulla stabilità delle coppie e sulla natalità.
Se alimento culturalmente paura e sfiducia, disistima e vittimismo, avrò educato più generazioni all'insofferenza di genere e ad alterare la spontaneità dei rapporti, il che alimenta il disagio di chi ha già dei problemi personali.
I social sono un pessimo testimone dei rapporti umani e tutti quelli che ci lavorano hanno capito che bisogna attrarre il disagio per poter monetizzare, di conseguenza anche la politica ha mutato linguaggio, nutrendosi di un populismo diffuso basato sulle paure e su visioni egocentriche e anaempatiche.
 

danny

Utente di lunga data
L'hai tirato fuori tu il non bere per la paura delle conseguenze.
Posso anche rifrasare la risposta al "in cosa consiste l'essere vivi"
Consiste nel fare il contrario di quello che fanno i morti, che non si muovono nel mondo e non fanno esperienze (di vita). Più limiti queste esperienze e più ti avvicini alla vita da morto vivente
Siamo diventati un popolo di figli unici con genitori anziani e ansiosi.
Regole, controllo, limiti, divieti sono il prodotto di una società che non si fida più dell'altro ed è sostanzialmente morta dentro.
È una questione anagrafica, sicuramente.
I giovani dovrebbero essere l'elemento di rottura, ma sono troppo pochi in percentuale.
 

Gaia

Utente di lunga data
Io solo na cosa voglio dire: oggi uno di voi mi ha rubato 1000 euro.
Come vedete è un’affermazione che chiunque può fare, anche quando non vera.
Poi chiaramente dovrà sporgere denunzia, sottoporsi alle domande degli inquirenti, dare un contesto quanto meno verificabile di ciò che sostiene. Dire chi c’era e chi non c’era e nel caso si una presunta violenza sottoporsi a visite mediche etc.
Si andrà a scandagliare la vita di chi denuncia, anche i social e si valuterà se la denunzia è così fondata da poter essere esercitata l’azione penale.
Quindi non è cambia molto sotto profilo.
Il punto centrale invece che cambia è che nessuno potrà più dire che siccome non ti dimenavi come un leone che si difende, allora vuol dire che ci stavi.
 

danny

Utente di lunga data
Io solo na cosa voglio dire: oggi uno di voi mi ha rubato 1000 euro.
Come vedete è un’affermazione che chiunque può fare, anche quando non vera.
Poi chiaramente dovrà sporgere denunzia, sottoporsi alle domande degli inquirenti, dare un contesto quanto meno verificabile di ciò che sostiene. Dire chi c’era e chi non c’era e nel caso si una presunta violenza sottoporsi a visite mediche etc.
Si andrà a scandagliare la vita di chi denuncia, anche i social e si valuterà se la denunzia è così fondata da poter essere esercitata l’azione penale.
Quindi non è cambia molto sotto profilo.
Il punto centrale invece che cambia è che nessuno potrà più dire che siccome non ti dimenavi come un leone che si difende, allora vuol dire che ci stavi.
Dovrebbe e doveva essere così nelle intenzioni.
Al di là di chi ha voluto dare interpretazioni diverse buttando benzina sul fuoco.
 

feather

Utente tardo
Siamo diventati un popolo di figli unici con genitori anziani e ansiosi.
Regole, controllo, limiti, divieti sono il prodotto di una società che non si fida più dell'altro ed è sostanzialmente morta dentro.
È una questione anagrafica, sicuramente.
Lo si vede anche dalle leggi, stanno vietando praticamente tutto con la scusa che è pericoloso. No monopattino che investi il vecchietto, no giocare a palla che potresti colpire qualcuno e così via ad infinitum
 

Brunetta

Utente di lunga data
L'hai tirato fuori tu il non bere per la paura delle conseguenze.
Posso anche rifrasare la risposta al "in cosa consiste l'essere vivi"
Consiste nel fare il contrario di quello che fanno i morti, che non si muovono nel mondo e non fanno esperienze (di vita). Più limiti queste esperienze e più ti avvicini alla vita da morto vivente
Cioè chi non si ubriaca non vive?
Ci devo riflettere.

Lo si vede anche dalle leggi, stanno vietando praticamente tutto con la scusa che è pericoloso. No monopattino che investi il vecchietto, no giocare a palla che potresti colpire qualcuno e così via ad infinitum
Hai delle visioni.

Diciamo che il modello comunicativo popolare che arriva alle nuove generazioni è ormai questo
Avevo aperto e poi ho visto Cruciani e ho chiuso.
 

Brunetta

Utente di lunga data

Gaia

Utente di lunga data
Cioè chi non si ubriaca non vive?
Ci devo riflettere.
Io ero cauta pure quando brilla. Se il punto è sostenere che vive cautamente non viva si sta sbagliando.
Vive chi respira e chi lo fa respira al ritmo che desidera. Ciò che altri non è vita per me può esserlo e viceversa.
Si confonde spesso la pace con la noia.
per alcuni il mio modo di vivere appare noioso.
per me invece avere altalene emotive continue e da pazzi.
Chi ha ragione? Nessuno. Ognuno cammina con le proprie scarpe
 

Brunetta

Utente di lunga data
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