"Serenissime carogne"

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oscuro

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tullio

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Stodiscutendo sui fatti del Mose in un altro forum e naturalmente vorrei evitare di ripetermi. Quindi provo solo alcune considerazioni generali. La prima, ovvia, che mi pare talmetne evidente da non potersi nemmeno discutere, è che giocare con il denaro pubblico è cosa che non conosce confini o partiti. Quando vi sono grandi disponibilità di denaro pubblico trovi sempre qualcuno che ne approfitta, indipendentemente dalla regione di provenienza, dal dialetto, dal partito cui è iscritto. Ci sono ladri ovunque. E gente onesta ovunque. Non è una questione di dialetto o di Dna, è una questione sistemica, relativa al sistema. E infatti ovunque, persino nella civilissima Svizzera, avvengono cose del genere, nonostante l'interesse comune a quasi tutti gli Svizzeri (o comunque: a tutti quelli che contano) di tenere comportamenti "onesti" poiché sono più redditizzi.
Sotto certi aspetti il furto di denaro pubblico è inevitabile. Tuttavia ci sono certo degli elementi che lo favoriscono. Tra questi, senza pretendere di citarli tutti, la frammentazione delle gerarchie di controllo. Questi denari vengono attribuiti da qualcuno (ad es. Lo Stato) e presi in carico da altri (ad es. la Regione) che poi li distribuiscono a vari enti/istituti (ad es. Province, istituti speciali, comuni...) che collaborano spesso attraverso consorzi. Questi, infine, attribuiscono i lavori con appalti (e sub appalti). E' chiaro che la frammentazione delle responsabilità, per cui difficilmente si comprende chi ha la responsabilità di cosa, e l'intrigo a livello locale tra interessi pubblici e privati (ma abbiamo avuto quasi 20 anni di un capo di Governo che si vantava di essere un imprenditore) favorisce la para-corruzione. A volte gli amministratori di basso livello nemmeno si rendono conto di quel che fanno e hanno l'illusione di favorire qualcuno che lo merita. Inevitabilmente si producono dei centri parassitari di potere che, sopra la consapevolezza di altri, sono in grado, per competenza, di manovrare nella galassia giuridica di leggi statali, regionali; di norme comunali, di esigenze corporative, di gruppi corporativi locali... traendone vantaggi enormi.
Ma il localismo male inteso, sceta scellerata degli anni 70, che pensa il "locale" in termini di km quadrati, di vicinanza al capoluogo, di dialetto, di regione... e non comprende che l'autogoverno non può essere quello della Gran Bretagna dell'800, è uno degli elementi determinanti del sistema.
Occorrerebbe ripensare la questione delle autonomie locali...ma è una questione difficile, sia sul piano giuridico, sia per la demagogia populista che è connessa al localismo. In pratica impossibile. La fortuna di un sistema giudiziario indipendente e rigido permette spesso di bloccare le frodi (anche se non di mandare in galera i frodatori): già è qualcosa.
 

Chiara Matraini

Senora de la Vanguardia
Stodiscutendo sui fatti del Mose in un altro forum e naturalmente vorrei evitare di ripetermi. Quindi provo solo alcune considerazioni generali. La prima, ovvia, che mi pare talmetne evidente da non potersi nemmeno discutere, è che giocare con il denaro pubblico è cosa che non conosce confini o partiti. Quando vi sono grandi disponibilità di denaro pubblico trovi sempre qualcuno che ne approfitta, indipendentemente dalla regione di provenienza, dal dialetto, dal partito cui è iscritto. Ci sono ladri ovunque. E gente onesta ovunque. Non è una questione di dialetto o di Dna, è una questione sistemica, relativa al sistema. E infatti ovunque, persino nella civilissima Svizzera, avvengono cose del genere, nonostante l'interesse comune a quasi tutti gli Svizzeri (o comunque: a tutti quelli che contano) di tenere comportamenti "onesti" poiché sono più redditizzi.
Sotto certi aspetti il furto di denaro pubblico è inevitabile. Tuttavia ci sono certo degli elementi che lo favoriscono. Tra questi, senza pretendere di citarli tutti, la frammentazione delle gerarchie di controllo. Questi denari vengono attribuiti da qualcuno (ad es. Lo Stato) e presi in carico da altri (ad es. la Regione) che poi li distribuiscono a vari enti/istituti (ad es. Province, istituti speciali, comuni...) che collaborano spesso attraverso consorzi. Questi, infine, attribuiscono i lavori con appalti (e sub appalti). E' chiaro che la frammentazione delle responsabilità, per cui difficilmente si comprende chi ha la responsabilità di cosa, e l'intrigo a livello locale tra interessi pubblici e privati (ma abbiamo avuto quasi 20 anni di un capo di Governo che si vantava di essere un imprenditore) favorisce la para-corruzione. A volte gli amministratori di basso livello nemmeno si rendono conto di quel che fanno e hanno l'illusione di favorire qualcuno che lo merita. Inevitabilmente si producono dei centri parassitari di potere che, sopra la consapevolezza di altri, sono in grado, per competenza, di manovrare nella galassia giuridica di leggi statali, regionali; di norme comunali, di esigenze corporative, di gruppi corporativi locali... traendone vantaggi enormi.
Ma il localismo male inteso, sceta scellerata degli anni 70, che pensa il "locale" in termini di km quadrati, di vicinanza al capoluogo, di dialetto, di regione... e non comprende che l'autogoverno non può essere quello della Gran Bretagna dell'800, è uno degli elementi determinanti del sistema.
Occorrerebbe ripensare la questione delle autonomie locali...ma è una questione difficile, sia sul piano giuridico, sia per la demagogia populista che è connessa al localismo. In pratica impossibile. La fortuna di un sistema giudiziario indipendente e rigido permette spesso di bloccare le frodi (anche se non di mandare in galera i frodatori): già è qualcosa.

concordo.
è altresì vero che spesso e volentieri molti veneti, criticando aspramente e indiscriminatamente roma ladrona ,partono dal presupposto di non essere toccati da certi malaffari: e questo li rende molto più sgradevoli e molto meno comprensibili nel momento in cui ci cadono.

o forse pensano semplicemente di riuscire a gestire i malaffari in modo più intelligente dei loro compatrioti centro-meridionali?

da biasimare entrambi gli atteggiamenti
 

Zod

Escluso
concordo.
è altresì vero che spesso e volentieri molti veneti, criticando aspramente e indiscriminatamente roma ladrona ,partono dal presupposto di non essere toccati da certi malaffari: e questo li rende molto più sgradevoli e molto meno comprensibili nel momento in cui ci cadono.

o forse pensano semplicemente di riuscire a gestire i malaffari in modo più intelligente dei loro compatrioti centro-meridionali?

da biasimare entrambi gli atteggiamenti
Tutti rubano, dallo scontrino all'opera pubblica, basta l'occasione buona. Chi si occupa di piccoli business ruba piccole cifre, chi si occupa di grandi business ruba grandi cifre. Se manca il senso di appartenenza ad una nazione e prevale il mordi e fuggi rubare diventa la prassi, una cultura, un fatto di costume.
 
Tutti rubano, dallo scontrino all'opera pubblica, basta l'occasione buona. Chi si occupa di piccoli business ruba piccole cifre, chi si occupa di grandi business ruba grandi cifre. Se manca il senso di appartenenza ad una nazione e prevale il mordi e fuggi rubare diventa la prassi, una cultura, un fatto di costume.
Più che altro un sistema per riuscire a lavorare.
C'è anche questo aspetto.

Ok
Allora partiamo

Appalto regolarissimo, ma ahimè, vinto dalla solita azienda che pur di giudicarsi l'appalto ha giocato al ribasso.

Riceve l'acconto i lavori partono
Ma ahimè l'azienda fallisce e i lavori restano lì da fare.

Il sistema tangenti in questo caso non era volto a rubare, quanto a tenere oliati i meccanismi no?

Tu devi controllare che gli appalti siano regolari?
Io ti do tot perchè tu non controlli un fico secco.

Cioè quante volte mi è capitato di sentire:
Quanto mi dà se le organizzo un concerto?

Cioè in pratica io dovrei dare una percentuale del mio cachet a sto qua che è l'organizzatore del concerto.

Allora mi pare di capire che con i lavori pubblici, se voglio essere sicuro che l'appalto vada a x e che i lavori siano eseguiti dall'inizio alla fine devo pagare per togliermi d'impiccio ogni ipotetico baston in mezzo alle ruote no?

Sta cosa l'ho vista nella mia valle con l'operazione Amici per la pelle.

Ed è lo stato a saltare per primo:
1) Comando delle guardie di finanze
2) Agenzia delle entrate
3) Tot commercialisti...
 
concordo.
è altresì vero che spesso e volentieri molti veneti, criticando aspramente e indiscriminatamente roma ladrona ,partono dal presupposto di non essere toccati da certi malaffari: e questo li rende molto più sgradevoli e molto meno comprensibili nel momento in cui ci cadono.

o forse pensano semplicemente di riuscire a gestire i malaffari in modo più intelligente dei loro compatrioti centro-meridionali?

da biasimare entrambi gli atteggiamenti
Si un durissimo colpo
Terrificante questo si palpa tra la gente...

Però dei quante volte si è sentito dire anche nei nostri paesi...
Cosssa el vole...bisogna darghe la mancia al geometra comunale e allora la concession edilizia la va vanti...

Però pitosto dell'abusivismo...
 

tullio

Utente di lunga data
Lo abbiamo detto: rubano, poco o tanto, dappertutto. E naturalmente uno se la prende, si sdegna, si irrita, tirà giù moccoli, contro i grandi ma anche contro i piccoli che non ti fanno lo scontrino e poi si irritano se lo chiedi. E va be', mi rassegno al passare per antipatico...
Oltre allo sdegno, però, occorre comprendere bene i termini del problema, altrimenti restiamo nel qualunquistico "tutti rubano" e non ne usciamo. Per uscirne il primo passo è capire.
Ora, a mio avviso è connesso con il problema:
1) la crescita esponenziale della burocrazia, favorita enormemente dal decentramento;
2) il peggioramento della classe politico-amministrativa, a seguito della crisi della Prima Repubblica e dell'improvvisazione, per colmare il vuoto di potere, che ha spalancato a tanti incompetenti/disinteressati occasioni di potere impensate;
3) la complessità giuridica delle responsabilità, che rende difficile attribuirle;
4) l'utilizzo di soldi pubblici dei quali nessuno si sente responsabile.
Ora, questi 4 punti, cui naturalmente se ne potrebbero aggiungere altri (o che potrebbero essere cambiati: magari la mia analisi, sostanzialmente contraria a ogni decentramento, potrebbe esser sbagliata), sono punti politici, che potrebbero avere una risposta politica. La corruzione non è un destino ma un risultato e, come si sta agendo con crescente successo contro la criminalità organizzata, si può agire anche contro la corruzione. Occorre una forte volontà politica e diffidare delle soluzioni facili. Come tutte le questioni politiche, le soluzioni non sono, non potranno essere, in tempi brevi: cose di generazioni, almeno. Occorre essere realistici ma anche non demordere.
 

Zod

Escluso
Lo abbiamo detto: rubano, poco o tanto, dappertutto. E naturalmente uno se la prende, si sdegna, si irrita, tirà giù moccoli, contro i grandi ma anche contro i piccoli che non ti fanno lo scontrino e poi si irritano se lo chiedi. E va be', mi rassegno al passare per antipatico...
Oltre allo sdegno, però, occorre comprendere bene i termini del problema, altrimenti restiamo nel qualunquistico "tutti rubano" e non ne usciamo. Per uscirne il primo passo è capire.
Ora, a mio avviso è connesso con il problema:
1) la crescita esponenziale della burocrazia, favorita enormemente dal decentramento;
2) il peggioramento della classe politico-amministrativa, a seguito della crisi della Prima Repubblica e dell'improvvisazione, per colmare il vuoto di potere, che ha spalancato a tanti incompetenti/disinteressati occasioni di potere impensate;
3) la complessità giuridica delle responsabilità, che rende difficile attribuirle;
4) l'utilizzo di soldi pubblici dei quali nessuno si sente responsabile.
Ora, questi 4 punti, cui naturalmente se ne potrebbero aggiungere altri (o che potrebbero essere cambiati: magari la mia analisi, sostanzialmente contraria a ogni decentramento, potrebbe esser sbagliata), sono punti politici, che potrebbero avere una risposta politica. La corruzione non è un destino ma un risultato e, come si sta agendo con crescente successo contro la criminalità organizzata, si può agire anche contro la corruzione. Occorre una forte volontà politica e diffidare delle soluzioni facili. Come tutte le questioni politiche, le soluzioni non sono, non potranno essere, in tempi brevi: cose di generazioni, almeno. Occorre essere realistici ma anche non demordere.
Basta eliminare il contante. Associare ad ogni cittadino una carta di credito finanziaria. Tutto entra ed esce da quella carta. Calcolo delle tasse semplificato sul saldo più le dovute correzioni, niente più nero, niente più reati. Se tenti una transazione illecita ti viene bloccata. Non puoi vendere ciò che non hai acquistato in precedenza. Addio furti, droga, prostituzione illegale, lavoro nero, sfruttamento, evasione. La tua azienda è accusata di usare materie prime illegali? Tutto bloccato. Tutto alla luce del sole, tutto verificabile in qualunque momento. E chi fa il furbo viene sospeso dal mercato, niente acquisti e niente vendite.
 
Ultima modifica:

sienne

lucida-confusa
Ciao

è un casino, eliminare il contante, per chi viene da fuori ...
Credimi, qui in Francia, tutto tramite carta ... banca, posta ecc.

Comunque. Quando il sistema da, e da nel vero senso della parola,
ed è il popolo che decide, e non un partito ... ed hai la possibilità
di vedere dove e come vengono spesi i soldi ... sei disposto a tutto.
Anche a lavorare di più per sostenere il sistema ... è una cosa bella.


sienne
 

disincantata

Utente di lunga data
Ciao

è un casino, eliminare il contante, per chi viene da fuori ...
Credimi, qui in Francia, tutto tramite carta ... banca, posta ecc.

Comunque. Quando il sistema da, e da nel vero senso della parola,
ed è il popolo che decide, e non un partito ... ed hai la possibilità
di vedere dove e come vengono spesi i soldi ... sei disposto a tutto.
Anche a lavorare di più per sostenere il sistema ... è una cosa bella.


sienne
Diciamo che pagare in contanti fa comodo a molti.

soprattutto a chi evade.


Altrimenti oggi con le carte di credito o prepagate anche all'estero riesci a farlo ovunque.

A mia figlia in Olanda hanno rifiutato 25 euro in contanti x una riparazione di una bicicletta. HANNO preteso pagasse con la carta.

Da noi la rifiuterebbero volentieri.

Eliminare i contanti sarebbe una vera rivoluzione. Non lo faranno mai.

I politici come farebbero?????
 
Stodiscutendo sui fatti del Mose in un altro forum e naturalmente vorrei evitare di ripetermi. Quindi provo solo alcune considerazioni generali. La prima, ovvia, che mi pare talmetne evidente da non potersi nemmeno discutere, è che giocare con il denaro pubblico è cosa che non conosce confini o partiti. Quando vi sono grandi disponibilità di denaro pubblico trovi sempre qualcuno che ne approfitta, indipendentemente dalla regione di provenienza, dal dialetto, dal partito cui è iscritto. Ci sono ladri ovunque. E gente onesta ovunque. Non è una questione di dialetto o di Dna, è una questione sistemica, relativa al sistema. E infatti ovunque, persino nella civilissima Svizzera, avvengono cose del genere, nonostante l'interesse comune a quasi tutti gli Svizzeri (o comunque: a tutti quelli che contano) di tenere comportamenti "onesti" poiché sono più redditizzi.
Sotto certi aspetti il furto di denaro pubblico è inevitabile. Tuttavia ci sono certo degli elementi che lo favoriscono. Tra questi, senza pretendere di citarli tutti, la frammentazione delle gerarchie di controllo. Questi denari vengono attribuiti da qualcuno (ad es. Lo Stato) e presi in carico da altri (ad es. la Regione) che poi li distribuiscono a vari enti/istituti (ad es. Province, istituti speciali, comuni...) che collaborano spesso attraverso consorzi. Questi, infine, attribuiscono i lavori con appalti (e sub appalti). E' chiaro che la frammentazione delle responsabilità, per cui difficilmente si comprende chi ha la responsabilità di cosa, e l'intrigo a livello locale tra interessi pubblici e privati (ma abbiamo avuto quasi 20 anni di un capo di Governo che si vantava di essere un imprenditore) favorisce la para-corruzione. A volte gli amministratori di basso livello nemmeno si rendono conto di quel che fanno e hanno l'illusione di favorire qualcuno che lo merita. Inevitabilmente si producono dei centri parassitari di potere che, sopra la consapevolezza di altri, sono in grado, per competenza, di manovrare nella galassia giuridica di leggi statali, regionali; di norme comunali, di esigenze corporative, di gruppi corporativi locali... traendone vantaggi enormi.
Ma il localismo male inteso, sceta scellerata degli anni 70, che pensa il "locale" in termini di km quadrati, di vicinanza al capoluogo, di dialetto, di regione... e non comprende che l'autogoverno non può essere quello della Gran Bretagna dell'800, è uno degli elementi determinanti del sistema.
Occorrerebbe ripensare la questione delle autonomie locali...ma è una questione difficile, sia sul piano giuridico, sia per la demagogia populista che è connessa al localismo. In pratica impossibile. La fortuna di un sistema giudiziario indipendente e rigido permette spesso di bloccare le frodi (anche se non di mandare in galera i frodatori): già è qualcosa.
Però pian con le bombe
I giornali oggi dicono che Galan si sta difendendo come un leone.
a dispetto dei giudici, non ha ammesso un fico secco...
E ha chiesto le prove.

E a tutt'oggi prove tangibili non ci stanno.

Autonomie locali?
Autonomia Regionale!

Inchiesta sul Mose di Venezia, l’ex governatore del Veneto, Giancarlo Galan, si difende: “Stanno tentando di scaricare su di me nefandezze altrui. Non mi farò distruggere per misfatti commessi da altri”. “Estraneo ai fatti”: così si è dichiarato davanti al gip Alberto Scaramuzza il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, nell’interrogatorio di garanzia per l’inchiesta che ha portato nei giorni scorsi a 35 arresti, per gli appalti del Mose.

In una nota che ha diffuso relativa all’inchiesta che lo vede indagato con l’accusa di aver intascato illecitamente soldi dagli appalti del Mose, Galan poi scrive:

“Su ogni cosa che ho detto e fatto nella mia vita ho sempre messo la faccia. Ho tutta l’intenzione di farlo anche stavolta, su questo” non c’è “alcun dubbio. Non mi voglio nascondere e non voglio nascondere proprio niente, anzi, esattamente il contrario. Voglio fare luce su tutto. Il processo mediatico è mostruoso, leggo profili della mia persona che stento a credere anche solo immaginabili, non poter rispondere o difendermi sin da subito è umanamente molto difficile”.

Galan ribadisce di essere innocente:

“Non ho ancora ritenuto opportuno rilasciare interviste semplicemente perché reputo doveroso rispettare l’iter giudiziario, quindi, parlare innanzitutto con la magistratura alla quale ho intenzione di spiegare e motivare, punto per punto, la mia totale estraneità alle accuse che mi vengono mosse: spero che ciò avvenga al più presto, veramente al più presto”.
 
Ultima modifica:
E conoscendolo personalmente
Uhm...

Uhm....

Vedremo...

Anche a me è capitato di essere accusato di cose che non ho MAI fatto o di cose che non sono MAI successe...

E infatti tutto è andato nel silenzio
Perchè senza le prove non si fa nulla...

Intanto per fortuna i lavori all'Expo non si fermano e:

Non ci sarà alcuna risoluzione dei contratti su Expo affidati all'impresa di costruzioni Giuseppe Maltauro, coinvolta nell'inchiesta della Procura milanese sugli appalti: lo annuncia l'impresa con una nota dopo una comunicazione ricevuta dalla società Expo 2015 spa. Nei giorni scorsi era stato il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, a chiedere invece di revocare gli appalti all'impresa veneta (per il cui titolare gli avvocati hanno chiesto la scarcerazione).

Expo 2015 ha informato la Maltauro che "in seguito a compiuta istruttoria e alla riunione tenutasi lo scorso 3 giugno presso la prefettura di Milano - si legge nella nota dell'impresa di costruzioni - non sono stati rilevati elementi sufficienti a motivare la soluzione dei contratti". E di conseguenza la società veneta "porterà avanti l'esecuzione dei contratti aggiudicati, a stesso dire della medesima stazione appaltante, in assenza di vizi estrinseci nella procedura di scelta del contraente".

Gelida la reazione di Pisapia: "Non so su che basi possa essere permesso alla Maltauro di continuare i lavori, a meno che non venga commissariata". E il governatore lombardo Roberto Maroni: "Prendo atto, d'altronde la responsabilità del sito è nelle mani del governo attraverso il commissario Giuseppe Sala". Poco più tardi arriva la nota ufficiale di Expo 2015 spa: "La comunicazione inviata alla Maltauro è volta unicamente a garantire il prosieguo dei lavori, per la cui realizzazione ogni giorno è prezioso. Come ricordato più volte dal commissario Sala, è in corso la verifica delle condizioni tecnico-giuridiche per la prosecuzione dei contratti in essere alle imprese appaltatrici che stanno lavorando al sito".

La nota della Maltauro arriva in concomitanza con la notizia su Luigi Grillo, l'ex senatore del Pdl arrestato nell'ambito della stessa inchiesta, che si stava presentando al colloquio in carcere con i familiari con un biglietto contenente un elenco di nomi di giornalisti. Grillo voleva probabilmente che i suoi familiari prendessero contatti con loro per sensibilizzarli sulla sua vicenda giudiziaria e ha scritto su un foglio di quaderno i nomi del conduttore di Porta a porta Bruno Vespa, del direttore di Panorama Giorgio Mulè, di Aldo Cazzullo del Corriere della Sera, ma anche del suo amico di vecchia data Vito Bonsignore, ex eurodeputato, e di altre due persone: la polizia penitenziaria lo ha trovato e lo ha sequestrato.

Il biglietto, che conteneva vicino ai nomi dei cronisti e dell'ex europarlamentare anche le indicazioni di alcune città come Roma e Torino, è stato trasmesso, assieme a una relazione, ai pm Claudio Gittardi e Antonio D'Alessio, titolari dell'inchiesta che lo scorso 8 maggio ha portato in carcere anche l'ex funzionario pci Primo Greganti, l'ex parlamentare dc Gianstefano Frigerio, l'ex esponente dell'udc ligure Sergio Cattozzo l'imprenditore vicentino Enrico Maltauro e Angelo Paris, ex manager di Expo. Gli inquirenti ipotizzano che Grillo, 71 anni (è probabile che il Riesame lunedì prossimo confermi per lui la misura cautelare), con quel gesto, quasi disperato e di frustrazione, volesse attivare i suoi familiari affinché trovassero un cronista disponibile a interessarsi al suo caso.

Nel frattempo Paris e Maltauro, dopo aver riempito verbali nei giorni scorsi, hanno presentato istanze di scarcerazione al gip Fabio Antezza. Nella richiesta depositata dai legali di Maltauro, gli avvocati Giovanni Maria Dedola e Paolo Grasso, viene rimarcato l'atteggiamento collaborativo dell'imprenditore che prima davanti al gip e per due volte davanti ai pm ha ricostruito, fornendo "ampi chiarimenti", il sistema delle presunte tangenti per assegnare gli appalti. In sostanza, Maltauro aveva raccontato che lui per lavorare aveva dovuto pagare e aveva spiegato che dalla presunta "cupola" arrivavano "continue richieste di soldi". In virtù proprio di questa collaborazione, e del fatto che subito dopo l'arresto gli è stata revocata la carica di amministratore delegato del gruppo, sono ormai insussistenti, secondo la difesa, o si sono di molto attenuate le esigenze cautelari: nessun pericolo di reiterazione né di inquinamento probatorio né di fuga. Gli avvocati hanno quindi chiesto la revoca della misura cautelare e in subordine gli arresti domiciliari.

Anche Paris ha reso dichiarazioni utili alle indagini, ha ammesso di aver turbato le gare d'appalto e di essersi lasciato coinvolgere, sbagliando, nel "sistema", ma senza prendere un soldo e solo per promesse di avanzamenti di carriera. I pm non hanno ancora formulato il loro parere sulle istanze e la decisione del gip è attesa per l'inizio della prossima settimana. Sempre la prossima settimana Cattozzo tornerà davanti ai pm, per la terza volta, per chiarire altri aspetti della presunta distribuzione delle mazzette. Alcune risposte non hanno convinto gli inquirenti. In un appunto che gli è stato sequestrato, per esempio, aveva indicato una cifra e a fianco la parola "ragazzi": quando gli inquirenti gli hanno chiesto cosa significasse quel termine, lui ha risposto che erano soldi che doveva dare a se stesso.

E nell'altra inchiesta con al centro anche appalti Expo, quella coordinata dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e che lo scorso marzo ha portato in carcere Antonio Rognoni, ex direttore generale di Infrastrutture Lombarde, un'impresa, la Pizzarotti spa, ha depositata una memoria per costituirsi parte offesa: sarebbe stata esclusa da un presunto appalto truccato dell'ospedale San Gerardo di Monza e vinto da Manutencoop.
 

Spider

Escluso
bravo Conte, difendi il profondo Nord.

solo tu ci credi.


hai letto recentemente che abbiamo superato il Brasile
nella classifica dei paesi più corrotti al mondo?

stiamo intorno al 6 posto, su più di 300 paesi.
il mose, ha tolto agli Italiani, circa 70 milioni di euro.
tasse, tasse, tasse, per ripagare quest'emorragia,
tasse e tasse, e tasse.
in un paese dove non esiste un senso civile, un senso dell stato, come entità pubblica.
io pago le tasse, per i tifosi che distruggono le mie città, come per i politici in barca.
ecco perchè tante tasse, perchè ci sta tanta corruzione.
 
bravo Conte, difendi il profondo Nord.

solo tu ci credi.


hai letto recentemente che abbiamo superato il Brasile
nella classifica dei paesi più corrotti al mondo?

stiamo intorno al 6 posto, su più di 300 paesi.
il mose, ha tolto agli Italiani, circa 70 milioni di euro.
tasse, tasse, tasse, per ripagare quest'emorragia,
tasse e tasse, e tasse.
in un paese dove non esiste un senso civile, un senso dell stato, come entità pubblica.
io pago le tasse, per i tifosi che distruggono le mie città, come per i politici in barca.
ecco perchè tante tasse, perchè ci sta tanta corruzione.
Io credo a quel che vedo:
Esempio Passante di Mestre.
Opera compiuta.

E non finita come al solito incompiuta con aziende che falliscono costi che crescono...

Qualche mese di ritardo e fu finita
Non anni di ritardi.

Bon allora che una volta accertato dove sono i 70 milioni
che vengano restituiti.

Il carcere non serve a niente a ste persone: A NIENTE

Bisogna colpirli sui schei e sugli averi.

Una volta che si sono accertate le colpe, bon si confischi la villa a Galan, la si venda, e si restituiscano 70 milioni ai cittadini no?

Guarda che si farebbe presto sai?
Come sanno controllare se hai versato un euro in meno nel 730, possono benissimo...

Poi altra cosa
Io sarei indulgente se saltasse fuori questo...
Vero che ho fregato 70 milioni, ma non mi sono tenuto niente, ho costruito opere per i cittadini.

E sono anche convinto che con le autonomie regionali sarebbe più semplice controllare.
Come si spendono i soldi pubblici.
 

Spider

Escluso
Io credo a quel che vedo:
Esempio Passante di Mestre.
Opera compiuta.

E non finita come al solito incompiuta con aziende che falliscono costi che crescono...

Qualche mese di ritardo e fu finita
Non anni di ritardi.

Bon allora che una volta accertato dove sono i 70 milioni
che vengano restituiti.

Il carcere non serve a niente a ste persone: A NIENTE

Bisogna colpirli sui schei e sugli averi.

Una volta che si sono accertate le colpe, bon si confischi la villa a Galan, la si venda, e si restituiscano 70 milioni ai cittadini no?

Guarda che si farebbe presto sai?
Come sanno controllare se hai versato un euro in meno nel 730, possono benissimo...

Poi altra cosa
Io sarei indulgente se saltasse fuori questo...
Vero che ho fregato 70 milioni, ma non mi sono tenuto niente, ho costruito opere per i cittadini.

E sono anche convinto che con le autonomie regionali sarebbe più semplice controllare.
Come si spendono i soldi pubblici.

completamente d'accordo.
per ristabilire una giustizia, Galan, se mai fosse ritenuto colpevole,
dovrei vederlo alla stazione a chieder l'elemosina.
non serve la pena carceraria per i corrotti,
ma la confisca dei beni, fini all'ultimo euro.
Togliere Ville, barche, conti in banca, stipendi da parlamentari...
restituire allo stato, per ospedali, asili nido, ferrovie, scuole.
siamo tutti d'accordo, ma allora perchè non applichiamo?
 
completamente d'accordo.
per ristabilire una giustizia, Galan, se mai fosse ritenuto colpevole,
dovrei vederlo alla stazione a chieder l'elemosina.
non serve la pena carceraria per i corrotti,
ma la confisca dei beni, fini all'ultimo euro.
Togliere Ville, barche, conti in banca, stipendi da parlamentari...
restituire allo stato, per ospedali, asili nido, ferrovie, scuole.
siamo tutti d'accordo, ma allora perchè non applichiamo?
Perchè i politici sono avidi di finanziamenti illeciti
Servono a loro per sopravvivere

Ma io non difendo niente
Io dico solo

Se il Mose sta messo così
chi sa cosa trovano se vanno da Aronne...
 

Spider

Escluso
Perchè i politici sono avidi di finanziamenti illeciti
Servono a loro per sopravvivere


Ma io non difendo niente
Io dico solo

Se il Mose sta messo così
chi sa cosa trovano se vanno da Aronne...

era una battuta????
vero?

ma non è che se guardi il peggio (Aronne), giustifichi il meno peggio ( IL MOSE),
sempre di merda si tratta.
la barca è la stessa.
c'hai il corrotto tu,
come ce lo ha il terrone della Sicilia...
è tutto il paese che è corrotto.
 
era una battuta????
vero?

ma non è che se guardi il peggio (Aronne), giustifichi il meno peggio ( IL MOSE),
sempre di merda si tratta.
la barca è la stessa.
c'hai il corrotto tu,
come ce lo ha il terrone della Sicilia...
è tutto il paese che è corrotto.
Senti ste cose sono successe dopo le elezioni.
Da sempre predico che da noi stangano.

Ho la vaga impressione che finirà così-

A noi rompete il culo per 70 milioni
Andate a vedere dove sono stati sperperati 7 miliardi PER NIENTE
senza opere realizzate

e poi parlemo.

NO teston
LA CORRUZIONE STA TUTTA A MONTECITORIO.

At capì?

Bisognerebbe formare tutti parlamenti regionali
e da lì dire
NOI vi delegittimiamo.
 
Stato
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