Brunetta
Utente di lunga data
Io credo che sia coerente con il cambiamento dei genitori.Non so che dire, già quando mia figlia era piccola vedevo amiche alle prese con le figlie in discoteca da giovanissime. A me è andata bene perché a lei non piace stare in giro di notte.
Io mi muovevo da sola come tutti, però non facevamo delle grandi cose a 15/16 anni. In discoteca però mi ci portavano comunque i miei genitori (le poche volte in cui ho potuto andarci da minorenne).
Oggi invece sti ragazzi vivono una vita da adulti, vanno a cena fuori, fanno ferie autonome e vivono la notte. Però non si spostano da soli e li accompagnamo e riprendiamo dappertutto.
Forse ci sarà stato un momento, in questi 35 anni che ci separano, in cui le cose erano equilibrate, una via di mezzo…
Tutti gli esperti di psicologia e pedagogia da Galimberti a Crepet, considerati tromboni, in base a frasi estrapolate da conferenze o interviste, a Novara o a Pellai, ai più giovani insegnanti, sollevano il bisogno dei bambini e ragazzini di avere limiti.
Da ragazzina avevo i capelli lunghissimi e immaginavo una figlia specchio di me stessa e pensavo che, per farle portare i capelli molto lunghi, avrei dovuto sollecitare di tagliarli. A parte l’immaturità di desiderare una figlia specchio (
Poi ho studiato.
L’evoluzione culturale (ne abbiamo già parlato) ha portato a fare pochi figli preziosissimi che i genitori non vogliono frustrare in nessun modo, anche perché porre dei limiti viene vissuto dai genitori come un contrasto che non li farà essere amati. E in situazioni di coppia sempre più precarie, almeno i figli ci devono voler bene.